Qualche migliaio di anni fa, in un luogo imprecisato, si presume in Mesopotamia, una ciotola contenente dei cereali iniziò a fermentare grazie all’azione di lieviti selvaggi, trasformando gli zuccheri presenti in anidride carbonica e alcool: nacque così la birra!
L’insolita bevanda venne molto apprezzata, tanto che si cercò subito di replicarla, migliorandone, ove possibile, gusto e conservabilità. Sappiamo per certo che gli antichi Egizi, grandi coltivatori di cereali, ne producevano diverse tipologie per uso quotidiano, medicinale o rituale, aggiungendo in alcuni casi dei frutti o un liquore ricavato dai datteri.
Nello stesso periodo, in Sudamerica le anziane dei villaggi masticavano e sputavano chicchi di mais che, grazie agli enzimi contenuti nella saliva, fermentavano producendo una bevanda alcolica dolciastra.
Questi metodi, adottati in diversi parti del mondo consentivano, in modo relativamente semplice e quasi spontaneo, non solo di produrre la birra ma anche, involontariamente, di sperimentare primordiali ricette.
Fonte: “Birra fatta in casa”, di Matteo Billia e Lelio Bottero
(Pier)